martedì 5 luglio 2016

03 – 07 – 2016 Capanna Mara (1150 m) da Crevenna

03 – 07 – 2016 Capanna Mara (1150 m) da Crevenna


Dopo aver accontentato la moglie portandola a vedere la cosiddetta opera d'arte di Christo sul lago d' Iseo,  e aver passato il sabato tra code, sole, caldo e ressa e dopo aver tirato un po' tardi guardando la nazionale, mi sveglio presto come mio solito.
Anche se è il mio compleanno, Franca aveva espresso il desiderio di dormire fino a tardi per poter smaltire la stanchezza e lo stress del giorno precedente e io allora mi ero già preparato l' occorrente per un giretto mattutino tra le amate montagne.
Diversamente dal solito, avevo già deciso che giro fare.
Crevenna – San Salvatore – Croce Pessina – Croce di Maiano 
 Capanna Mara – Alpe del Vicerè - Scala di Ferro.
Così parto più o meno alle 6, parcheggio al cimitero di Crevenna  e salgo verso l' eremo di San Salvatore sperando di vedere anche i caprioli che spesso pascolano nel grande prato antistante, chiamato “ Campirun”.
Non sono fortunato e allora proseguo sull' acciottolato che sale verso il “Sasso d'Erba”svoltando però subito sul sentiero a destra che va verso il “Sass Tavarac”  e Caslino.
Purtroppo le forti piogge hanno rovinato molto il già malmesso sentiero e allora lo abbandono seguendo delle tracce cercando di mantenere la direzione giusta per incrociare ancora l' acciottolato.
Lo ritrovo poco  sopra il Sasso d' Erba e lo seguo fino a che, sulla sinistra una freccia indica “Crus Pisina”.
 Seguo così  il sentiero che  passando prima da una piazzola per l' atterraggio dell' elisoccorso porta poi al monte Panigas o “Panigaà” (917 m)
Dopo aver fatto qualche foto ridiscendo sul sentiero principale per abbandonarlo poco dopo, e salire   a destra, in direzione del Monte Puscio.
Anche qui il sentiero è malmesso. Erba alta fino al ginocchio che non permette di vedere dove si appoggiano i piedi e poi, alti arbusti e felci colonizzate da ragni cui son costretto a distruggere le tele per poter passare.
Arrivato in cima al panoramicissimo Monte Puscio o Monte croce di Maiano (1130 m) e fatte le consuete foto riparto percorrendo la dorsale che mi porterà alla Capanna Mara.
Dunque .. .. ..da quando son partito, l' unica persona vista è stato un ragazzo col cane fermo alla “Crus Pisina”  or invece, già prima d' arrivare alla Mara sentivo il chiasso degli avventori  (perlopiù bikers) fermi lì a ristorarsi .
 Poi scendendo verso l' Alpe del Vicerè era un continuo incrociarsi con persone a piedi o in MTB .
La montagna con tanta gente a me non piace per niente  e questa purtroppo è  proprio una  delle zone che  vengono più prese d' assalto, specialmente la domenica.
Per fortuna devio subito verso la Scala di Ferro e mi trovo ancora da solo sul sentiero che a poco a poco sparisce nell' erba alta.
Probabilmente il caldo e la pioggia hanno fatto si che l' erba arrivasse anche qui fino al ginocchio, nascondendo sassi e radici in cui sono inciampato (anche cadendo) varie volte.
L' erba alta mi ha messo un po' in apprensione nel tratto a strapiombo sulla Valle Bova, lì non si doveva inciampare,  e che ho percorso molto lentamente.
Dopo aver attraversato la valle e essere sceso dalla Scala di Ferro  ridiscendo a Crevenna seguendo la carrareccia della Valle Bova per concludere il mio giro. 

Alla partenza

 Salendo all' Eremo


Eremo di San Salvatore


Indicazione


Croce Pessina


Campana sul Panigas





Salendo al Monte Puscio





Croce di Maiano


Laghi di Pusiano e Alserio


C' è anche (purtroppo) la cementeria


Palanzone


Autoscatto


Grigne


Bolettone


Finalmente si è posata


Scaldarsi al sole


Anche con questa son riuscito


Gola di Caino














Buco del piombo


Corni di Canzo


Son riuscito ancora


E ancora


Questo per fortuna.. .. sta fermo


Mappa del giro



alla prossima

3 commenti:

  1. Bel giro, tranne il Palanzone sono luoghi che non conosco

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    1. Grazie Enzo !
      Per me invece, questi sono posti vicini e che raggiungo in un quarto d' ora di macchina.
      L' unica pecca è l'alta frequentazione specialmente nelle giornate festive e soprattutto su itinerari classici.
      Per cui quando ci vado cerco sempre itinerari alternativi.

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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