21 e 22 - 07 -2012 Gran Paradiso ( dal Rif Chabod )
Inserisco
questa gita fatta il 21 e 22 luglio 2012 perché la meta è stata il
Gran Paradiso. Il 4000 tutto italiano anche se è uno dei 4000 più facili da
salire
Il
venerdì precedente la gita, in sede CAI, vengo a sapere
che, poiché qualcuno si è ritirato, ci sono ancora
posti disponibili per la salita al Gran Paradiso pernottando al rif. Chabod.
Sono
un po' titubante, (lo scarso allenamento e le magagne dell' età
potrebbero mettermi in difficoltà) ma decido d' andarci
L'
avevo già tentato 2 volte dal Vittorio Emanuele, dovendo però rinunciare alla cima e fermandomi al rifugio a causa del
maltempo
Arrivati
in Valsavaranche, partiamo dal parcheggio (strapieno) subito dopo il
campeggio “ Gran Paradiso “, attraversiamo il torrente Savara e su una bella mulattiera risaliamo il lariceto
Vedendo la notevole quantità d' auto parcheggiate anche a Pont intuiamo che anche arrivando in cima, sarà difficile toccare la madonnina, ma con una giornata splendida e le previsioni ottime era logico trovare molta gente
Dai magri pascoli sopra il bosco, ecco apparire le cime più alte con la nostra meta
Risalendo ancora il vallone arriviamo in vista di quello che si pensava fosse il rifugio e che invece capimmo poi,essere l' invernale, e dopo un ultimo strappo eccoci al vero rifugio
Per fortuna avevamo (anzi avevano) già prenotato perché il rifugio è talmente pieno che qualcuno viene rimandato indietro, qualcuno si arrangia come può dormendo fuori mentre noi dobbiamo aspettare il secondo turno per la cena
Mi perdo così il momento più bello,, il tramonto, riuscendo a scappare fuori per un' attimo a fare giusto 2 foto
La notte passa abbastanza bene e alle 3,30 .. .. .. sveglia
Dopo un' abbondante colazione e i soliti frenetici preparativi che precedono la partenza, alle 4,30 si parte
Per fortuna avevamo (anzi avevano) già prenotato perché il rifugio è talmente pieno che qualcuno viene rimandato indietro, qualcuno si arrangia come può dormendo fuori mentre noi dobbiamo aspettare il secondo turno per la cena
Mi perdo così il momento più bello,, il tramonto, riuscendo a scappare fuori per un' attimo a fare giusto 2 foto
La notte passa abbastanza bene e alle 3,30 .. .. .. sveglia
Dopo un' abbondante colazione e i soliti frenetici preparativi che precedono la partenza, alle 4,30 si parte
Fa piuttosto caldo e risalendo la lunga morena alla luce della frontale, sudo molto e quando ci fermiamo per legarci e ramponarci, mi raffreddo provando anche qualche brivido di freddo
La mia cordata è formata da Paolo, che pur essendo un po' meno “ giovane “ di me è in gambissima e superallenato, suo cognato Peppo e Mauro un loro simpaticissimo amico
Ce la farò ??
Il tarlo del dubbio mi rosica.. ..
l' allenamento, l' età e soprattutto l' ipertensione non giocano a mio favore, ma per ora mi sento bene e tra i numerosi crepacci del ghiacciaio del Laveciau non ho problemi
Verso la fine del ghiacciaio intravedo la cima riacquistando ancor più entusiasmo e energia
Risaliamo verso destra un ripido pendio e ci uniamo alle numerosissime cordate che stanno salendo dal rifugio Vittorio Emanuele
Qui ci “ bacia “ il sole, ma ci prendiamo anche un gelido vento da nord e nel ripartire dopo una breve pausa ho un' breve momento di crisi, forse dovuto al thè un po' troppo freddo che ho bevuto, ma anche al vedere le numerose cordate
che già assediavano la cima
Avevamo già messo in preventivo di non riuscire a toccare la madonnina , ma .. .. visto che, siam saliti abbastanza velocemente superando molte cordate e visto cedere parecchie persone un briciolo di speranza .. mi era rimasto
Continuiamo comunque la salita sperando di trovare un varco nella folla,
ma arrivati alle ultime roccette
Verso la fine del ghiacciaio intravedo la cima riacquistando ancor più entusiasmo e energia
Risaliamo verso destra un ripido pendio e ci uniamo alle numerosissime cordate che stanno salendo dal rifugio Vittorio Emanuele
Qui ci “ bacia “ il sole, ma ci prendiamo anche un gelido vento da nord e nel ripartire dopo una breve pausa ho un' breve momento di crisi, forse dovuto al thè un po' troppo freddo che ho bevuto, ma anche al vedere le numerose cordate
che già assediavano la cima
Avevamo già messo in preventivo di non riuscire a toccare la madonnina , ma .. .. visto che, siam saliti abbastanza velocemente superando molte cordate e visto cedere parecchie persone un briciolo di speranza .. mi era rimasto
Continuiamo comunque la salita sperando di trovare un varco nella folla,
ma arrivati alle ultime roccette
.. .. tutti fermi ..
.. .. ci sono grovigli di corde ..
.. .. gente slegata .. ..
.. .. qualcuno sviene .. ..
qualcuno cade addosso ad un altro
Per arrivare alla madonnina si correrebbero i rischi maggiori di tutta la salita, oltre a doverci mettere senz'altro più di un' ora
Ragion per cui ci sistemiamo in disparte su un sassone in bilico sul ghiacciaio della Tribolazione
Per arrivare alla madonnina si correrebbero i rischi maggiori di tutta la salita, oltre a doverci mettere senz'altro più di un' ora
Ragion per cui ci sistemiamo in disparte su un sassone in bilico sul ghiacciaio della Tribolazione
La nostra cima è questa !
Mangiucchiamo, ci godiamo il panorama, vediamo i problemi di chi vuole arrivare alla madonnina o ne vuole tornare giù .. .. .. e poi ridiscendiamo osservando bene i buchi e i crepacci evitati durante la salita
La parete nord appare in tutto il suo fascino, ma con un po' di preoccupazione notiamo che c' è ancora qualcuno ( sono quasi le 11 ) che la sta salendo
ci sleghiamo togliendo imbraghi e ramponi e ridiscendiamo l' interminabile morena salita al buio
Arriviamo al rifugio con i piedi in fiamme e togliamo gli scarponi rigidi per dar loro un pò di frescura .. .. .. un piatto di squisiti gnocchetti, birra, caffè e poi .. ..
.. .. con molta sofferenza
dobbiamo rimetterci ancora gli scarponi per scendere fino alle macchine
Una salita così, meriterebbe di essere raccontata con parole che io purtroppo non sono in grado d' esprimere
Ad ogni modo le visioni, le emozioni e le sensazioni che si vivono in una salita così sono e resteranno uniche
Il torrente Savara alla partenza
la bella mulattiera che sale nel bosco
Verso il colle del Nivolè
Pont con il parcheggio strapieno
Ecco le grandi cime
con il nostro obbiettivo
Sopra di noi quello che pensavamo fosse il rifugio e invece è l' invernale
Becca di Montandayne, Piccolo Paradiso e gran Paradiso
Rifugio Chabod
Il tramonto
L'itinerario di salita dal rifugio
Risaliamo la morena alla luce delle frontali
Arriviamo al ghiacciaio del Laveciau
Ci leghiamo e ci ramponiamo con il primo chiarore
Alcune cordate hanno già attaccato la Nord
Mentre il sole illumina il Monte Bianco
Si fanno gli ultimi ritocchi alla cordata
E si affronta il crepacciato ghiacciaio
Siamo in tanti
e siamo obbligati a seguire
un tortuoso percorso
per aggirare i numerosi crepacci
Uno sguardo avanti
E uno indietro
Sopra la seraccata si vede la cima, ma è ancora lontana
Incrociamo quelli che salgono dal Vittorio Emanuele. Siamo al sole, ma c' è anche un gelido vento
La cime è ormai vicina, ma siamo in troppi
Molti si muovono e si accalcano pericolosamente sulle rocce
Anche se l' altimetro non è preciso, manca veramente poco
Ci fermiamo qui ! La nostra cima è questa !
Altre cordate stanno salendo e già c'è confusione, tanto anche da qui ci si può godere il panorama
la in fondo Grand Combin, cervino e tutto il gruppo del Rosa
Sotto di noi, il Ghiacciaio della Tribolazione
Iniziamo la discesa ammirando anche tutto il gruppo del Bianco
Ripassando sui crepacci del Laveciau
Il sole inizia a scaldare
E anche la nord lo prende
Noi ci sleghiamo , la parte più pericolosa è passata
Qualcuno dovrà soffrire ancora ( essere alle 11 a metà parete nord non è bello )
Ma anche noi dovremo sorbirci ancora l' infinita morena e poi la discesa all' auto
ma .. .. ..
.. ..
Strani noi alpinisti !
le montagne ci catturano .. .. ci attirano .. .. le vie di salita ci affascinano
Sappiamo già prima d'affrontarle che soffriremo .. ..
.. .. diremo <<ma chi me l' ha fatto fare>>
sappiamo anche che rischieremo un po'
ma .. ..
oltre che per goderne dei panorami
non è per caso questa la molla che ci spinge a salirle